Il Brunello di Montalcino di Podere Brizio è un inno alla territorialità toscana e alla storia vinicola millenaria che la tenuta Dievole porta sulle spalle. Un rosso che affina in botti grandi di rovere francese come da tradizione e si presenta al naso con profumi intensi di frutta rossa in confettura, erbe aromatiche, legno di pino e roselline selvatiche. Al palato è pieno, con tannino vellutato e lunga persistenza ammandorlata.
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Il Brunello di Montalcino del Podere Brizio è senza ombra di dubbio un’espressione vincente dell’intera denominazione. Siamo infatti di fronte a un vino toscano austero, che ben incarna il rigore e la classicità stilistica della tipologia. Al naso l’offerta aromatica è a dir poco interessante, sfaccettata su note diverse, sempre molto fascianti. Un’etichetta che non fa fatica a farsi apprezzare da tutti coloro che amano le espressioni in purezza del Sangiovese, vitigno che a Montalcino regala emozioni particolari. Questo Brunello di Montalcino nasce dalle uve di Sangiovese coltivate all’interno della tenuta del Podere Brizio. I vigneti sono collocati a circa 350 metri sul livello del mare, con un’esposizione verso sud e sud-ovest. Il terroir è composto da un sottosuolo principalmente sabbioso e limoso, di origine marina. Il mosto ottenuto dalla pressatura degli acini fermenta a temperatura controllata in serbatoi d’acciaio inox per un totale di 14 giorni. L’affinamento finale ha una durata di 38 mesi in botti di legno dalla capacità di 54 ettolitri. Al termine di questo periodo il vino è pronto per venire imbottigliato e commercializzato. Il Brunello di Montalcino si presenta alla vista con un colore rosso rubino, dotato di una bella intensità. I profumi che avvolgono il naso richiamano sensazioni legnose e di erbe aromatiche, arricchite da tocchi fruttati e floreali che emergono soprattutto nel finale dell’esame olfattivo. All’assaggio è di ottima struttura, potente, con un sorso rotondo e pieno, che avvolge il palato immediatamente; al gusto si avverte una scia sapida lunga, mentre i tannini risultano finemente integrati nel corpo generale.
